mercoledì 24 febbraio 2016

#focus: l'Umbria a Birra dell'Anno 2016

Quello che è accaduto nell'ultima edizione di Birra dell'Anno che si è appena conclusa è qualcosa di storico, non solo per la crescita del movimento brassicolo nella nostra regione ma per tutta una serie di cambiamenti che investiranno la tradizionale geografia birraria italiana: 7 medaglie, di cui 5 d'oro, e un riconoscimento, anzi IL riconoscimento per il miglior birrificio dell'anno.
I 60 giudici scelti da Unionbirrai hanno dunque giustamente riconosciuto ai nostri maggiori rappresentanti regionali il pregio di aver fatto notevoli miglioramenti sotto il profilo della qualità dei prodotti presentati.



Iniziamo con BIRRA DELL'EREMO:
il birrificio di Enrico e Geltrude ha confermato i progressi già evidenziati nella precedente edizione della kermesse piazzando un prestigiosissimo oro nella categoria "Chiare, alta fermentazione, basso grado alcolico, di ispirazione angloamericana" con NOBILE, birra dalla schiuma fine e persistente, caratterizzata da note di limone all'olfatto e da una spiccata nota amara che svanisce lasciando, al gusto, spazio ai malti.

Proseguiamo poi con BIRRA FLEA:
l'oro ottenuto nella categoria "Chiare, alta fermentazione, basso grado alcolico, di ispirazione belga" con BIANCALANCIA esprime il livello di assoluta qualità raggiunto dal birrificio gualdese nella grande famiglia delle birre di stampo belga, grazie ad un prodotto dal gusto intenso, con una nota leggermente acidula, molto fruttata e poco amara, cremoso e dalla schiuma compatta e persistente.
Con NOEL, invece, è arrivato un oro nella categoria "Spezie, caffè e cereali, alta e bassa fermentazione" raggiungendo così la vetta nella grande famiglia delle birre speciali, con una birra che ha avuto il consenso della giuria per il suo gusto caratterizzato da una delicata nota amara e da un retrogusto caramello e nocciola che rendono questa ambrata rifermentata in bottiglia perfetta per assaporare i dolci della tradizione natalizia.

E concludiamo con il vincitore assoluto di questa edizione: FABBRICA DELLA BIRRA PERUGIA:
Luana e tutto il suo staff si sono di diritto piazzati come primatisti della grande famiglia delle birre di stampo angloamericano aggiudicandosi ben 3 medaglie: un oro con SUBURBIA, collocata nella categoria "Chiare e ambrate, alta fermentazione, basso/medio grado alcolico, luppolate, di ispirazione anglosassone (IPA)", un argento con GOLDEN ALE e un bronzo con PERUJAH, entrambe nella categoria "Chiare, alta fermentazione, basso grado alcolico, di ispirazione angloamericana"; senza dimenticare anche l'oro ottenuto con ISTERICA nella categoria "Birre acide" della grande famiglia delle birre speciali.
SUBURBIA si presenta come una english ipa molto classica, realizzata in collaborazione con Bruno Carilli di Toccalmatto. Il malto, il luppolo inglese e il deciso dry hopping, che dona sensazioni resinose e balsamiche, rendono unica questa birra, autentico tributo ad uno dei locali più incredibili mai visti sulla scena punk-rock italiana.
GOLDEN ALE è un'alta fermentazione dal colore chiaro, i profumi freschi, il gusto ricco di sapore, nel puro stile inglese.
PERUJAH è la prima birra-raggae della storia, stile angloamericano e musica caraibica uniti dalla collaborazione tra il birrificio umbro e gli I-Shence.
Ed infine ISTERICA, la prima sour ale del birrificio, birra acida affinata in botte dal colore dorato e velato che usa i lieviti selvaggi dell'aria che ben giustificano il nome scelto, i quali donano al naso sentori di legno, cantina umida e frutti rossi acerbi, e alla bocca una nota acida che convive con un leggero carattere vinoso derivato dalla permanenza in botte e con un dolce che rimanda all'ananas e all'uva bianca, fino ad arrivare ad un finale secco e rinfrescante dato dalla nota fortemente agrumata.


(Luana Meola e Luca Maestrini alzano il premio Birrificio dell'Anno insieme a Lorenzo "Kuaska" Dabove)


Questa serie straordinaria di piazzamenti ha permesso a Fabbrica della Birra Perugia di conquistare l'ambito premio di BIRRIFICIO DELL'ANNO 2016, assegnato da Unionbirrai al produttore con la migliore sommatoria di punteggi, e di rompere la meritatissima egemonia dei birrifici del nord Italia di questi ultimi tempi, modificando la conformazione geografica del nostro paese, in tema di sviluppo della cultura brassicola, sotto ogni punto di vista: dai birrifici ormai affermati sul piano anche internazionale, ai publican sempre più competenti, ai consumatori sempre più consapevoli e desiderosi di conoscere il mondo delle birre, al plurale, come insegna il maestro Kuaska.

Un grande presente illumina dunque la scena birraria umbra, con un grandissimo futuro ancora da scrivere.

Buon lavoro Mastri... e sempre PROSIT!

(articolo pubblicato sul portale UmbriaBirra a questo link)

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