martedì 31 gennaio 2017

Dalla Germania all'Australia tutti pazzi per il Beer Yoga!

Fare yoga sorseggiando birra, unendo così l’utile al dilettevole. È questa la nuova tendenza che proviene dall’Australia e, sebbene non segua forse i canoni tipici di un allenamento del tutto salutare, sta letteralmente facendo proseliti sui social network.
Si chiama Beer Yoga e tra saluti al sole ed esercizi posturali permette di gratificare corpo e mente con uno sguardo anche al gusto, affinché si possa raggiungere un più alto stato di trascendenza e una migliore conoscenza di se stessi.






L’idea originaria pare sia nata in Germania, più precisamente a Berlino, al numero 60 di Lychenerstraße dove le istruttrici Jhula e Emily hanno dato forma a questa moda nata fra le subculture hipster della città. Eppure, è nella lontana Australia che la pratica ha raggiunto il suo maggiore successo, con molti corsi già in calendario tra Melbourne e Sydney e decine di iscritti.

La tecnica è molto semplice: le classiche posizioni di yoga vengono assunte con l’aiuto di una bottiglia di birra, che potrà agevolare l’equilibrio se adagiata sul capo oppure allungare i muscoli se spinta con gli arti lontana dal corpo. Come facile intuire, di tanto in tanto è ammesso un sorso, sia per gratificare la mente che per placare la sete, facendo sempre attenzione a non esagerare, almeno dal punto di vista del fitness. Un’attività adatta a tutti insomma, fatta eccezione per chi non ha ancora raggiunto il minimo d’età legale per consumare alcolici, che non richiede competenze pregresse né particolari abilità sportive.

Se pensate che si tratti della solita scusa per buttare giù qualche pinta vi sbagliate di grosso: "L' approccio è serissimo: Beer yoga è divertente, ma non è uno scherzo. Riteniamo che lo spirito dello yoga e il piacere di bere una birra aiutino la ricerca del più alto livello di coscienza raggiungibile. Prendiamo le filosofie dello yoga e le abbiniamo al piacere di bere birra, per raggiungere i più alti livelli di consapevolezza", afferma Jhula, maestra della disciplina.
L'idea, come ammette lei stessa, non è tutta farina del suo sacco: di ritorno dal Burning Man, festival a stelle e strisce dedicato all'arte e all'espressione personale, Jhula ha cercato di inserire la birra nella sua normale routine: "Ho iniziato a giocarci nella mia stanza. Ho preso le normali sequenze Vinyasa e ho cercato di inserire una birra ovunque potessi".
Tutto sta nel riuscire a mettere in pratica le posizioni classiche con l'aiuto di una bottiglia di birra, che poi si finisce col bere. "Il Beer Yoga è la combinazione di un’ora di yoga con due bottiglie di birra. Da secoli gli uomini rilassano corpo e spirito con lo yoga e con questa bevanda. Il piacere di bere un paio di birre e la consapevolezza del proprio corpo derivante dallo yoga si combinano perfettamente in un’esperienza energetizzante", spiega l'ideatrice sul suo sito.

Al momento non esiste una vera e propria scuola: Jhula e Emily per ora hanno deciso di rendere la loro attività itinerante, portandola in giro per bar, festival, feste di compleanno e, ovviamente, parchi e spazi all'aperto, con la speranza di esportare il Beer Yoga al di fuori dei confini tedeschi per farlo conoscere e cercare di diffonderlo ovunque.
Tutto vero, quindi. Una pratica nata nelle periferie tedesche che sta prendendo rapidamente piede anche in altre parti del mondo, pure in Italia dove, timidamente, iniziano a mostrarsi i primi segnali d'interesse verso la necessità di unire due pratiche secolari per il corpo e per la mente: quelle del rilassamento garantito dallo yoga e della gratificazione concessa dalla birra.

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