mercoledì 2 novembre 2016

I monaci di Norcia sfidano il terremoto: "Ricostruiremo!"

Norcia: città incastonata nel cuore dell'Umbria, patria di S.Benedetto patrono d'Europa e padre dell'ordine monastico dei benedettini, da tutti conosciuta per la sua storia secolare... e di recente anche per la sua birra. Già, Birra Nursia, che sostiene la vita del monastero e le attività dei monaci, prodotta secondo le regole della grande tradizione birraria belga.
Una storia che ha dovuto necessariamente far fronte alla moderna rivoluzione operata dai social network, che hanno radicalmente cambiato il nostro modo di comunicare, e che non ha risparmiato tradizioni secolari inespugnabili come la Regola di vita monastica espressa dalla locuzione ora et labora: domenica 30 ottobre, infatti, i monaci sono stati i primi a comunicare al mondo che la loro basilica era crollata sotto i colpi di uno dei terremoti più potenti mai registrati nel nostro paese, con un breve post scritto sul loro account Twitter.





"La basilica è crollata". Poi poche, chiare righe: "Stamattina, verso le 7.40, un fortissimo terremoto ha colpito la zona vicino a Norcia. Noi monaci stiamo tutti bene, ma i nostri cuori vanno subito a chi è stato colpito, e i frati del monastero cercano di capire se qualcuno ha bisogno dell’estrema unzione. La Basilica di San Benedetto, la storica chiesa costruita sopra la casa di San Benedetto, è crollata a seguito di queste ultime scosse. Che questa immagine serva ad illustrare la potenza del terremoto, e l’urgenza che noi monaci sentiamo nell’andare in soccorso di chi ha bisogno dei Sacramenti in questa difficile giornata per l’Italia.
Dopo il forte terremoto di questa mattina, e mentre prestiamo sostegno spirituale agli abitanti della città, l’intera comunità monastica si è dovuta riunire nuovamente presso il monastero di montagna che si affaccia su una Norcia ferita. I messaggi continuano ad arrivare da tutto il mondo, e vi siamo molto grati perché pregate per noi e per le persone colpite.
Continuate a pregare per Norcia".

"Noi monaci - ha spiegato padre Benedetto Nivakoff a La Nazione - stiamo tutti bene, ma i nostri cuori vanno subito a chi è stato colpito, e i frati del monastero cercano di capire se qualcuno ha bisogno dell'estrema unzione. Ci affidiamo come sempre alle vostre preghiere e al vostro supporto". 
"Noi monaci amiamo Norcia e ci impegniamo nella sua ricostruzione. Siamo sfollati come molti dei nostri vicini. Proviamo tutto il disagio e la paura delle scosse. La nostra vicinanza alla popolazione è un simbolo che vuole dare un chiaro segnale: San Benedetto non abbandona la sua città, e ci aiuterà a ricostruire! Il terremoto, però, ci ha obbligato a fermarci, a riflettere, a vedere le cose diversamente".

Nei progetti dei monaci benedettini, fin dalle ore immediatamente successive al 24 agosto, c'era il restauro della basilica provata dal sisma che ha distrutto i paesi di Accumoli e Amatrice, lavori che ora dovranno essere di ricostruzione totale, tanto della basilica stessa quanto del monastero di San Benedetto in Monte, con la realizzazione di una nuova sede permanente per quella che loro definiscono operazione birrificio che garantirà, qualunque cosa accada, alla comunità monastica di essere sempre in grado di vivere del proprio lavoro.

Chiunque volesse, in qualsiasi modo, aiutare i monaci a ricostruire quanto perduto, può farlo con una donazione a questo link.

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