Sedersi e bere un buon bicchiere di birra deve essere un piacere, sotto ogni punto di vista, purché il servizio sia impeccabile per esaltare tutte le caratteristiche del prodotto.
La birra, in epoca antica servita in boccali di ceramica che mettevano in secondo piano l'aspetto della bevanda, a partire dall'abolizione di antiche tasse sul vetro in Regno Unito nel XIX secolo iniziò ad essere servita in bicchieri e contenitori trasparenti, la cui diffusione aumentò a tal punto da giungere fino ai giorni nostri.
La birra, in epoca antica servita in boccali di ceramica che mettevano in secondo piano l'aspetto della bevanda, a partire dall'abolizione di antiche tasse sul vetro in Regno Unito nel XIX secolo iniziò ad essere servita in bicchieri e contenitori trasparenti, la cui diffusione aumentò a tal punto da giungere fino ai giorni nostri.
A ciò risulta essere determinante la scelta del bicchiere: quale usare, con quale esaltare gli aromi, con quale invece la schiuma...
La scelta del bicchiere giusto è uno degli aspetti più importanti per essere pienamente appagati dall'assaggio: alcuni bicchieri che oggi usiamo derivano da anni di storia brassicola, mentre altri sono stati pensati appositamente per esaltare le caratteristiche qualitative della birra artigianale che in questi anni ha subito una rivoluzione a livello mondiale, per non parlare poi delle forme che alcuni produttori hanno realizzato puramente a scopo di marketing.
(fonte: ciboebirra.it)
Partiamo dal concetto che versando la stessa birra all'interno di bicchieri con forma e spessori diversi, potremmo avere delle grandi sorprese, poichè ogni bicchiere tenderà ad esaltare alcuni aspetti e comprometterne altri. Per quanto riguarda, in particolare, la forma del bicchiere, questa deve tenere necessariamente conto delle caratteristiche del prodotto che si vuole far risaltare, per meglio apprezzare la degustazione: si va così da bicchieri tipo flute per la famiglia delle pils, ad altri a tulipano per le birre di stampo belga, alle classiche pinte angloamericane fino ai bicchieri più complessi che sopportano birre corpose come lo snifter o il goblet; senza ovviamente dimenticare i bicchieri speciali, quali il thistle, il mug, lo stange, il weizenbecker, il pokal, il jelly e l'italianissimo teku, bicchiere realizzato da una collaborazione tra Teo Musso di Baladin e il maestro Kuaska, pensato come bicchiere universale ideale per la degustazione nei concorsi birrari.
Capire queste poche nozioni, senza dover necessariamente entrare troppo nello specifico, permette anche al degustatore meno attento di poter assaporare e apprezzare le principali caratteristiche di ogni prodotto e ai publican di distinguere, e dunque esaltare, la loro offerta birraria.
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